Interviste per "Il territorio nella rete", forum e tavola rotonda sulla cartografia partecipata e la piattaforma reter.org che si terranno a Roma il 21/06/2016.

Seconda parte dell'intervista a Franco Berardi 'Bifo', sull'evoluzione possibile: "Il prossimo decennio sarà un decennio spaventoso, ma durante questo periodo l'intelligenza collettiva deve creare le condizioni della propria autonomia. In 5 anni di Occupy, di movimento dal 2011 in poi, praticamente non abbiamo visto emergere un'esperienza vincente se non quando Julian Assange ha messo in moto un processo di collaborazione fra un limitato numero di lavoratori dell'informazione, della tecnologia e perfino lavoratori del sistema militare e ha prodotto degli effetti. Mi pare che quella sia la strada".

Ci sono situazioni nelle quali noi siamo autonomi ma non riusciamo a produrre il collettivo, ci sono situazioni nelle quali esiste il collettivo ma il collettivo non riesce a muoversi in maniera autonoma, lo sciame è questo: la collettività si costituisce ma non in maniera autonoma, bensì eterodiretta, come diventa possibile quel tipo di collettivo che si manifesta attraverso la connettività? Come può ricostituire connessioni di autonomia? Ecco, noi siamo a questo punto, questa è la vera domanda.

Come possiamo cominciare a ragionare sulla creazione di una piattaforma tecnica per l'autonomia del lavoro cognitivo? Il modello wiki è evidentemente un punto di partenza, ma si tratta di contestualizzare questo modello rispetto alle modalità di uso della tecnologia, la distribuzione della ricchezza, il rapporto fra salario e tempo di vita.

Così come gli operai della Putilof nella Russia del 1917, oggi è la Silicon Valley estesa, cioè i lavoratori cognitivi che nel mondo stanno cercando un modo per collegarsi allo scopo di rendere possibile un'altra gestione, un'altra organizzazione delle risorse di cui disponiamo. Siamo ricchissimi e il capitalismo trasforma questa ricchezza in una misera infinita.